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altri lumi vari di colore e di grandezza apparsi alle finestre, danzanti nel riflesso dell’acqua che dava loro fluidità eleganti di silfi, movimenti bruschi e maliziosi di gnomi. Minna si sporse dal balcone guardando a destra ed a sinistra.

L’orologio alla chiesa della Passione suonò nove colpi.

Il brusio della strada andava scemando a poco a poco; chiudevansi i negozi sul ponte, i passeggeri si facevano rari.

Da via della Stella sbucò un’ombra rasentando il muro: quando si trovò in vicinanza dei fanali l’ombra si divise in due per riunirsi un momento dopo e perdersi lungo il Naviglio di San Damiano...

La notte era calata piena, intera, col suo silenzio rotto a tratti da rumori misteriosi: una persiana che sbatte, un ramo d’albero che si spezza, un animale che getta un grido, una carrozza che ruota in lontananza trasportando chi? dove? E l’acqua del Naviglio sempre più cupa, che va, va, passa sotto all’Ospedale, sotto alla camera dei morti... Muore forse uno in questo istante?

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