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Stello era già in fondo alla scala; ma il breve dialogo, rapido, scucito, eppure tutto palpitante dell’incontro di quelle due anime investite della medesima fiamma, fu un raggio luminoso nella lunga giornata di Minna. Le parve di entrare maggiormente nella vita di Filippo, poiché un suo amico si era degnato di parlargliene, e se non fosse stata la sua timidezza dolorosa a serrarle le labbra, quante cose avrebbe voluto domandargli!
Leggendo poi nei giornali le grandi lodi prodigate al vincitore di una gara alla quale avevano preso parte i migliori ingegni, la coscienza della propria pochezza le fece aumentare quell’ardente sentimento di gratitudine che conferiva al suo amore la religiosità di un culto, per cui anche il desiderio troppo intenso di rivedere Filippo doveva nella sua schietta modestia essere frenato da un concetto più alto della sua missione di donna che ama; e siccome ad ogni nobile pensiero che si sviluppava in lei Minna sentiva crescere una forza, ella vibrava tutta di una nuova idealità quando al tramonto prese posto sul balcone col suo ricamo fra le mani, aspettando.