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rebbe gettata in un rogo pur di ardere! Allora fu che conobbe Filippo Cònsolo.

L’ora, il giorno, il colore del tempo, quando mai ella avrebbe dimenticato ciò?

Già da parecchi mesi la vecchia aveva pensato di supplire alle spese ognor crescenti coll’affitto di una delle poche camere che componevano il loro alloggio, la più bella, quella che nei giorni migliori era stata destinata a salotto; ma restìa ne’ suoi pregiudizi di piccola reddituaria a profittare di un lucro che secondo lei indicava una decadenza di grado non si era decisa che nel caso particolare di quel professore venuto dalla provincia, raccomandato da antiche conoscenze quale persona seria e che alla lontana poteva anche passare per un parente. Ella non mancò mai in seguito di introdurre abilmente ne’ suoi discorsi cogli estranei questa insinuazione, senza pronunciarsi in modo positivo, ma lasciando intendere che si trattava di un favore reciproco.

Così in un giorno piovoso della fine di ottobre, quasi clandestinamente, Filippo Cònsolo aveva portato un baule e due casse di libri nella stanza più bella dell’appartamento,