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il suo interno le facoltà di amare e di pensare. Sensibilissima agli urti, la sua psiche tuttochè sognante aveva una saldezza d’acciaio. Era in lei insieme alla sua umiltà ed alla sua rassegnazione una molla che la spingeva subito fuori delle volgarità dove continuamente minacciava di naufragare e dalle quali con un rapido volo si inalzava a sè.

Tale facoltà di astrazione le aveva impedito di essere infelice per intero; ma sempre sola in presenza di atti e di parole che le erano straniere, quel veder ridere e veder piangere e discutere e interessarsi di cose che ella non comprendeva, e l’impossibilità di farsi intendere, e il vuoto che le si faceva intorno, e la forzata inazione, le avevano a poco a poco tessuto un velo di malinconia dolce e rassegnata che era come il pudore del suo dolore. Nessuna idea di rivolta l’aveva mai tentata. C’è nel gesto della ribellione un istinto plebeo che ripugnava alle sue intime delicatezze. li suo sistema di difesa tutto concentrico le aveva valso qualche volta da parte della vecchia compagna l’accusa di egoista, lei che si sa-