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— Vedi — disse Filippo dopo un breve silenzio — tutta questa gente — tracciò dinanzi a sè un gesto vago e lontano — tutta questa piccola gente mi invidia per le centomila lire del premio. Essi non possono neppure immaginare a quali lidi approda la mia ambizione.
Le due immagini puerili della sottoprefettessa colla figliuola, ultime rimaste nella retina dei loro occhi, vi balenarono ancora un istante, ma nè la madre nè il figlio credettero di dovervi spendere una sola parola. Essi si intendevano sempre così. Il loro grande orgoglio soddisfatto gioiva di quell’isolamento. Principalmente Filippo non amava dividere con altri le sue opinioni e i suoi sentimenti; la divisione implica un principio di tenerezza e di abbandono che erano affatto estranei al suo temperamento. Egli sapeva che le idee di certe menti superbe sono terribili. Guai se ne trapelasse qualche cosa.
— Tu hai il tuo mondo dentro di te, che mai può importarti il resto? Sei solo, sei forte. Nessuno deve distoglierti dal tuo cammino.