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accadeva sempre di trovare più impaccio che diletto.

Guardava dunque la fanciulla con una curiosità superficiale e lontana aspettando che si spiegasse. Ella infatti soggiunse, sempre con un gran tremore e un gran fervore insieme, come se una forza lungamente compressa le facesse sbalzar fuori le parole:

— Avevo tanto desiderato che lei vincesse il concorso!

Filippo interruppe con una certa impazienza altera:

— Ma che cosa sa lei del concorso?

La fanciulla chinò il capo sentendo la mortificazione racchiusa in quella domanda e la difficoltà di poter rispondere. Mormorò con un lieve fiato:

— Intesi dire.

E perchè, — stava per chiedere Filippo ma non lo chiese — lo ha ella tanto desiderato? Concluse invece nel suo interno: Frasi!

Ella continuò col suo filo di voce dolce e profonda, in quel momento un po’ febbrile:

— Eppoi, io raccoglievo le bozze strac-