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— Mi piacciono per i loro contrasti e per le memorie che evocano. Ditemi di grazia dove trovereste ancora a Milano un tetto sporgente come questo della casa di Cònsolo, abbellito di draghi volanti? Par di essere indietro di un secolo.
Ristettero davanti ad una casa prospiciente il ponte, vecchia casa rifatta in parte e brutta, ma curiosissima, con quattro grandi draghi rimasti sul tetto come antichi guardiani ululanti al vento in onta a tutti i regolamenti edilizi. Intanto che Filippo metteva la chiave nella toppa gli amici, momentaneamente distratti dalla strada e dal moto, ripresero in coro le loro felicitazioni con un crescendo finale accompagnato da vigorose strette di mano.
Filippo Cònsolo sparve nel buio andito. Non lo avrebbe confessato neppure a sè stesso, ma era leggermente commosso.
Salì le scale con passo rapido pregustando la libertà assoluta della sua camera.
Per quanto padrone di sè e dominatore dei propri nervi, il lavoro intenso degli ultimi mesi unito al desiderio della vittoria aveva deposto in lui un solco di sensi-