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sfarsi di una forza che si era atteggiata a dominatrice degli eventi e che cedeva sotto la percossa proditoria di una debolezza latente, corrosa nella profondità delle sue radici, minata nell’intima essenza del suo orgoglio, agonizzante per un ultimo ironico insulto dinanzi a lei, alla mercè sua!...

Il medico veniva due volte al giorno inquieto per l’andamento subdolo della malattia che faceva presupporre un focolare d’infezione interna e nella attesa che si manifestasse aveva ordinato tranquillità assoluta e vigilanza continua.

Appena Stello, l’amico fedele, era ammesso per pochi istanti sulla soglia della camera, ma quanto alle cure da prestare all’infermo Minna respingeva qualsiasi aiuto. Provava una voluttà sottilissima a trovarsi sola con Filippo, a reggerlo tutto sulle sue braccia, a tornare quasi ad amarlo di un amore immateriale dove tutto l’aroma della