Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 260 — |
Minna si guardò bene dal dire che Filippo non entrava mai. Rispose semplicemente:
— È uscito.
— Più presto del solito.
— Sì, è uscito col cavaliere Serpilli.
— Il cavaliere Serpilli? Non ho mai udito questo nome.
— È un nuovo amico di Filippo.
— Deve essere nuovissimo poichè non ne so nulla affatto. Chi è?
— Lo ignoro. arrivato ieri.
— Un professore?
— Non crederei. Viene da Roma. Parlano sempre di politica; mi pare si tratti delle elezioni.
Stello si mostrò meravigliato.
— Crede lei che Filippo pensi sul serio a presentarsi? — chiese Minna.
— Noi tutti lo vorremmo; ma nel collegio dell’altra volta la riuscita è troppo incerta per non dire impossibile. Il partito contrario è compatto e da una seconda sconfitta il nome di Cònsolo uscirebbe diminuito. Egli ha già dei nemici che lavorano in segreto a denigrarlo.