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Minna si guardò bene dal dire che Filippo non entrava mai. Rispose semplicemente:

— È uscito.

— Più presto del solito.

— Sì, è uscito col cavaliere Serpilli.

— Il cavaliere Serpilli? Non ho mai udito questo nome.

— È un nuovo amico di Filippo.

— Deve essere nuovissimo poichè non ne so nulla affatto. Chi è?

— Lo ignoro. arrivato ieri.

— Un professore?

— Non crederei. Viene da Roma. Parlano sempre di politica; mi pare si tratti delle elezioni.

Stello si mostrò meravigliato.

— Crede lei che Filippo pensi sul serio a presentarsi? — chiese Minna.

— Noi tutti lo vorremmo; ma nel collegio dell’altra volta la riuscita è troppo incerta per non dire impossibile. Il partito contrario è compatto e da una seconda sconfitta il nome di Cònsolo uscirebbe diminuito. Egli ha già dei nemici che lavorano in segreto a denigrarlo.