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Ella si ritirò con suo figlio in un’altra stanza, ma tratto tratto la vivace natura del fanciullo prorompeva con un grido festoso o con un balzo che faceva tremare l’impiantito.

— Non potrò dunque liberarmi da quella seccatura? — gridò brutalmente Filippo schiudendo l’uscio.

Allora Minna disse al piccino:

— Vuoi che andiamo a passeggio?

La proposta fu accolta con gioia. Uscirono, madre e figlio, tenendosi per mano, risalendo corso Principe Umberto fino ai Navigli. Colà giunta, Minna rimase un istante indecisa se dovesse entrare nei Giardini, ma il Naviglio di via Senato la attrasse subito nel fascino antico e piegò verso quello oltrepassando le case signorili, i terrazzi vasti e chiari, colla mente fissa a una meta più lontana.

Anche il Naviglio di San Damiano, breve, senza carattere, con un solo giardino rammodernato, non le diceva nulla. Più avanti, più avanti!

L’ora era deliziosa. Una luce bionda ondeggiava nell’aria; tutta la festività delle