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cuoteva risvegliando un’eco simpatica nel cuore di Minna. Parlando con lui, ascoltandolo, un senso di calma riposante le scendeva per ogni vena. Vicino a lui si sentiva protetta e compresa e nell’accordo di sentimenti che sempre li univa il suo amor proprio avvilito dal disprezzo di Filippo si rialzava con uno schietto palpito di gioia. In mezzo a quella società dove ella si trovava un po’ perduta e straniera l’incontro di Stello le parve un’àncora che la saldasse a un posto sicuro.

Stavano così dolcemente insieme quando furono raggiunti dall’Agrati che si unì a loro picchiettando subito la conversazione di osservazioni pungenti. Egli conosceva tutti e mentre gli sfilavano davanti li falciava ad uno ad uno con un colpo di lingua. — D’improvviso Minna gli domandò:

— Non ha veduto lei una signora vestita di verde.... con frangie d’oro.... piuttosto brutta....

— Che fa a Cònsolo una corte spietata? — completò l’Agrati tranquillissimamente.

— Oh! — proruppe Stello inquieto, osser-