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l’Agrati, che veniva dopo, vedeva meno ancora.
— A più tardi, — disse. — Intanto permetta che dedichi a lei il mio brindisi rispettoso e sincero.
— Ma io non ho meriti...
— Bevo al suo coraggio.
— Il mio coraggio? — esclamò Minna arrossendo violentemente.
Pensò subito che l’Agrati l’aveva conosciuta ne’ suoi giorni di miseria e maligno com’era voleva forse rammentargliela, ma le bastò gettare uno sguardo su quel volto devastato dalle passioni per leggervi il più schietto sentimento ammirativo.
— Guardi — disse l’Agrati con una rapida transizione di idee — guardi la posa di Daisini in questo momento. Non somiglia a Gesù nella cena degli apostoli? quando disse: “Uno fra voi mi tradirà?„
Turbata, Minna soggiunse:
— Oh! ma qui non vi sono traditori.
— Che ne sappiamo noi?
Pronunciando queste ultime parole la fisionomia mobilissima dell’Agrati mutò tutta; divenne dura e sarcastica.