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Nella sala principale del ristorante alla moda le lampadine elettriche rifrangevano la loro luce opalina sugli argenti e sui cristalli della tavola apparecchiata dove una leggera ghirlanda di fiori correndo fra il nitore della tovaglia ne accendeva di note più vive la uniforme bianchezza.

I commensali giungevano a coppie, a piccoli drappelli, guardandosi in giro, cercando i conoscenti. Le signore liberate dalla pelliccia si accomodavano i nastri e le trine; gli uomini con aria noncurante sbirciando i cartellini che segnavano i posti andavano in traccia del loro nome.

Si prevedeva che il pranzo sarebbe stato piacevole col meno di politica possibile. Le signore specialmente essendo riuscite a farsi ammettere dardeggiavano la loro gioia dagli occhi e dal sorriso, apparecchiandosi a nuovi trionfi.

In due anni di matrimonio Minna non