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tendere la mano per afferrare ogni sua voglia.
Sotto l’impressione dell’abbattimento che Filippo doveva risentire in quei giorni ella era quasi disposta a compassionarlo, presa ancora da un riverbero d’amore, come scintillano un istante rifrangendo i raggi del sole che tramonta i vetri delle case già prossime a sprofondarsi nella notte; ma era un sentimento di forza che non la faceva soffrire più Chi soffriva sinceramente dell’insuccesso di Cònsolo alla deputazione era Stello. Sulla eloquenza puramente cerebrale di Filippo egli e Minna, questi due profondi sentimentali, avevano innestato il fiore dei loro cuori e poichè l’illusione permaneva in Stello e la dignità di Minna nulla lasciava trapelare dei propri disinganni, i loro rapporti restavano invariati nella soavità di un vincolo che la frequenza del ritrovarsi aveva trasformato in una salda amicizia.
Niuna cosa era più dolce per Stello dell’ora serotina che egli soleva dedicare a Filippo ed a sua moglie, riunendoli entrambi in un medesimo slancio di ammirazione de-