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sua debolezza di fronte agli altri uomini per dominarli e innanzi alla donna desiderata per conquistarla; ma tutto abbandonandosi alla propria natura in presenza della donna che non gli rappresentava più nè uno stimolo nè un trionfo.

Ed anche in tale apparente umiliazione sentiva Minna una dolorosa fierezza che dava impulso al volo della sua anima, come se Filippo fosse un poco in suo potere stimolando la sua generosità ed ella potesse ancora una volta ritorcere verso di lui le sdegnose parole che egli aveva pronunciate un giorno: “Siamo sopra due piani differenti; dal mio scorgo te e tu dal tuo non mi puoi scorgere„.

Tutto lo giudicava ora. Fallito alla prova delle urne, contrariamente alle previsioni del collegio che lo aveva portato, Cònsolo parve raccogliersi indifferente ne’ suoi studi: ma ella vedeva l’ambizione di lui accovacciata nell’ombra ad aspettare e gli leggeva sulla fronte un avvicendarsi di pensieri torbidi quali certo non aveva avuti al primordio della sua giovinezza, quando poteva credere nella sua grande fiducia in sè che bastasse