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razza di calcolatori e che l’orgoglio come lo sentiva lei avrebbe adunato fiori di bellezza nuova, fiori di bontà su quelle fronti marmoree che la commozione non alterava mai.

Tenuta sulla soglia di quella casa che le era vietato di varcare ella ne sforzava le porte col pensiero evocando le camere rinchiuse nella tranquilla penombra della vita di provincia, e l’austera figura della matrona imperante su tutto un passato.

Ma ecco, bastò un istante alla vampa dell’amore per distruggere i frutti di una vita intera, ecco la strada trionfante nell’avvenire che la gran passione di Minna le aveva dischiusa attraverso la volontà di due esseri che la disprezzavano.

Che cosa erano più i dolori del suo amore respinto dinanzi a questa grande riabilitazione della maternità consciente? Se l’amore di Filippo le mancava, ella aveva tanto amore nel cuore da offrirne luce e calore a tutta l’esistenza che ancora l’atten-