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nere le più audaci battaglie. Meglio che un amore di donna questa amicizia virile era stato al suo palpitante cuore di idealista l’accensione di ogni spirituale fiamma; egli aveva amato ed amava il suo maestro con tutte le forze di un ideale intatto.

Gli si avvicinò tremante di commozione. Che cosa dirgli che non fosse volgare o già detto? Come esprimergli la sua profonda compiacenza di quell’ora?

Cònsolo lo vide venire e gli mosse incontro conscio della timidezza del suo giovane amico. Fu egli che parlò.

— Hai udita dunque anche tu la grande notizia? Scommetto che ne sei commosso.

Si interruppe, guardando fissamente gli occhi di Stello in un angolo dei quali luccicava una piccola stilla. Sorrise allora e dandogli un buffetto sulla guancia mormorò:

— Fanciullo!

Intanto incominciavano a girare i calici spumeggianti di sciampagna. Marco Agrati ne presentò uno a Filippo Cònsolo pronunciando con enfasi:

— II Circolo degli Eroi beve alla salute del suo re!