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favore di Cònsolo; egli l’aveva sposata. Era dunque andato fino in fondo al suo dovere coscienziosamente. Nessuno poteva più rimproverargli nulla; nè Dio, nè gli uomini: meno che tutti, Minna.

Ma perché, ancora, dopo l’amplesso virile e fin nell’istante stesso dell’abbandono il brivido che fa sacra la voluttà non li scuoteva entrambi ed ella si rialzava ogni volta come da una sconfitta, col rossore sulla fronte e nel cuore l’amarezza del più amaro tossico?

Contraria per istinto a tutto ciò che fosse reazione violenta compivasi nondimeno in lei lentamente quell’evolversi graduale della dignità che già incominciato da lungo tempo, sospeso, ripreso, in balia degli eventi più che della volontà propria, plasmava nella povera fanciulla abbandonata a cui nessuno avea pòrto aiuto mai una compagine nuova di donna forte; tanto più forte per essere uscita sola dalla fossa d’ignoranza in cui era cresciuta, per essersi punta ai rovi ed avere imporporata la via col sangue delle sue ferite.

Sentiva, sentiva con una disperata cer-