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occasione del premio internazionale, si congratulavano col partito che aveva saputo scegliere fra i suoi uomini il migliore, colui che offriva le sicure garanzie di portare finalmente alla Camera italiana una coscienza integra, che avrebbe saputo emergere da tutte le sétte, da tutte le combriccole, fissa l’alta mente al bene della nazione.
E Minna pensava che Filippo aveva ragione di essere orgoglioso, composto com’egli era di un etere superiore dalla purezza inafferrabile e mortale a chi non viveva al pari di lui nel mondo esclusivo delle idee. Ma pure, perchè non ascoltava egli il fruscio d’aie dell’anima vicina e potendo sorreggerla col suo volo possente preferiva calpestarla?
Terribili questi perchè di Minna. La vita in comune li andava sviluppando di giorno in giorno sempre più profondi, sempre più avvolgenti.
Non erano scorsi che pochi mesi dall’inebbriante miraggio del matrimonio e già l’angosciosa domanda si riaffacciava alla mente indagatrice di Minna: Mi ama? Non mi ama? Un grande fatto militava ora in