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— Vedi quanto ti domina? Vedi?
— Ah! no. È una inconsciente, una ignara, una sentimentale, un nulla. Rassicurati; non potrà esercitare alcuna influenza su di me, ammesso che ne abbia avuta una sul mio destino. Per il mondo avrò fatto un matrimonio d’amore; esso è abbastanza sciocco per crederlo, ma in casa mia lei non ascenderà di un solo grado; il suo posto rimarrà quello ch’è stato finora, posto di ancella.
— Bada: io non la voglio riconoscere, non la voglio vedere! — disse improvvisamente la signora Cònsolo rizzandosi altera.
Filippo annuì con un gesto. Ella soggiunse con amarezza:
— Sarai infelice presso a lei.
— Non ho mai pensato a fondare la mia felicità sull’amore di una donna. Conosci le mie opinioni in proposito. Nessun rimpianto dunque.
— Ma porterà il nostro nome!
Filippo ebbe uno scatto impaziente.
— Mamma! — gridò pallido per dolore,