Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
i suoi denti scricchiolavano convulsi mentre soggiunse chinandosi su di lei, quasi sibilando:
— Pure, ascolta: io l’odio anche di più.
Madre e figlio si guardavano in fondo agli occhi palpitanti, spasimanti, oppressi da un tragico silenzio. Dopo lunga pausa:
— Làsciala, — disse ancora una volta la signora Cònsolo risolutamente.
— Non posso.
— Il bambino lo porti qui, lo alleverò io, sarà un altro te stesso.
— Ella non consentirà.
— Mette dei patti la svergognata?
— Càlmati. Non chiede, non pretende nulla, ma il figlio è suo. Poichè siamo fuori della legge non ho alcun diritto su di lui.
— Ebbene, — incalzò la signora Cònsolo con una durezza improvvisa nelle pupille — quando è così, essendo fuori della legge, che te ne importa del figlio?...
Filippo comprese il segreto desiderio nascosto dietro queste parole e rispose col suo accento più persuasivo:
— Io sono con te in tutti i tuoi sentimenti, bada, in tutti; nello sdegno, nello