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pelliva ogni sera sotto un singhiozzo represso.
Passavano i mesi, passavano le stagioni, adducendo rare e frettolose sempre le visite di Filippo. Invano ella chiedeva di far ritorno in città; egli trovava pretesti nuovi ad ogni accenno per costringerla a restare. La salute del bambino era uno di questi, quantunque il bambino crescesse come un fiore e Filippo non se ne occupasse affatto.
Una volta, mentre stava sotto l’arco dell’angiporto a vezzeggiare suo figlio, Minna vide passare un gruppo di persone fra le quali riconobbe Marco Agrati. Anch’egli la riconobbe, non subito, ma quando era già innanzi alcuni passi.
Si volse tuttavia a riguardarla e la salutò.
Minna, a cui nella grande solitudine ogni piccola cosa sembrava un avvenimento, ridisse l’incontro a Filippo che se ne mostrò irritatissimo e le ingiunse di non uscire mai più dal piazzaletto che fron-teggiava la casa.
Non sapendo in qual modo spiegarsi il malumore di Filippo per un fatto così sem-