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quella persona snella e forte, il bianco pallido della guancia tagliato dai baffi bruni, la testa possente, gli occhi di un grigio torbido, pungenti e freddi. Tutto ciò ella vedeva al chiaro lume delle stelle, palpitando nella sua gran passione; ma usciva da quella muta forma d’uomo una tale energia di volontà che la sua tenerezza ne restava paralizzata. La grotta meravigliosa colma di scintillanti gemme che ella aveva intravista nelle ore oramai lontane del passato restava chiusa ed impenetrabile al suo amore.

E non accorgevasi Filippo che essa moriva di tale spasimo?

— Ho sete — egli disse. — C’è dell’acqua fresca?

Minna non osò riproporgli di entrare in casa. Andò ella stessa a prendergli un bicchier d’acqua e poi senz’accorgersene, vinta dal languore della stagione, sedette ella pure sulla panchina ma occupandone solo l’estremità per modo che tra lor due restava posto da posare il bicchiere.

Aveva una gran voglia di parlargli del bambino. Si era illusa che egli stesso l’a-