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rivolta verso la città, con un gruppo in gola che sapeva di pianto. “Se dovessi morire!„ pensò.
Ma come Filippo ritornava coi biglietti ella sorrise mormorando piano: L’opera di vita è opera di coraggio. Oh! se egli avesse voluto solamente comprenderla!...
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Madre.
Fu in una notte silenziosa e profonda, dopo di avere trascorso due giorni fra la vita e la morte, che Minna aperse gli occhi riafferrandosi alle memorie.
Le sembrava di tornare da un paese remoto, fiaccate le forze dal lungo viaggio e nello stesso tempo sentendosi più leggera, con un vago fluttuare di immagini nella mente ancora per metà assopita, lente le braccia sulle coltri, tutte le membra abbandonate in uno stato di ineffabile languore.
Un lumicino sul canterano dava un pallido chiarore alla camera, così lieve che gli oggetti si distinguevano appena, confondendo