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soggiunse Minna con una spigliatezza così nuova, così insolita in lei, che il suo malinconico volto se ne rallegrò tutto e parve ritornare per un istante bambina.
Lesta, sollevando il coperchio del suo paniere da lavoro, ne ritirò pochi fogli tenuti insieme da un filo di seta e li porse a Stello con grande semplicità. Stello lesse:
“Che vale cercare la giustizia dove non può essere? Esiste forse altrove che nella nostra anima?„
— Ed ella vi si rassegna?
— Bisogna sempre accogliere una legge che ci fa padroni di noi stessi. Non le sembra?
Stello prese la sua matita e scrisse in margine al foglietto: “Bisogna sempre accogliere una legge che ci fa padroni di noi stessi„.
— Ecco la mia conferma.
Minna arrossì di piacere. Stello lesse ancora:
“Perchè un fiore dia tutto il suo profumo è necessario che venga schiacciato„. Ciò è molto triste, non lo voglio sottoscri-