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avrebbe voluto aiutarla in qualche modo, farle del bene.
— Poveretta! — esclamò; e tacque non sapendo più che cosa dire nè come ritirarsi, dimentico del motivo per cui era venuto.
Un drappello di gente passava in quell’istante sul ponte. Minna alzò la testa. Quattro ceri sfilarono, una bara, delle donne abbrunate... Stello guardò al di sopra della testa di Minna.
— Oh! — disse a fior di labbro — quella povera ragazza.
— La conosce?
— Suppongo sia il funerale della suicida.
— Quale suicida?
— Non sa nulla? Ne ha parlato tutta Milano.
— Ma io non conosco nessuno.
— I giornali...
— Non ne vedo mai.
— È strano, è strano. Lei non è una persona di questo mondo.
— Forse — appoggiò Minna col suo sorriso melanconico e dolce.
— Quand’è così non potrà nemmeno