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saremmo obbligate a tenerci in casa un pigionale decadendo dal nostro rango di famiglia.

Discorsi antichi, logori per la continua ripetizione, ai quali Minna non rispondeva. Aveva anche rinunciato dopo innumerevoli tentativi ad avere notizie precise su quel famoso stato di famiglia a cui la vecchia alludeva con molto sussiego ma che non era mai stata capace di spiegare. Le sue rivelazioni in proposito erano di volta in volta così contraddittorie, la sua memoria e la sua coscienza si smarrivano in un tale garbuglio di fatti incoerenti che riusciva impossibile prestarle fede. Così Minna si era da lungo tempo rassegnata al mistero della sua nascita, a quella specie di velo gettato fra lei e il mondo per cui le erano sconosciuti tutti i vincoli che stringono gli umani fra di loro e quasi non si immalinconica più come un tempo a vedere una madre che baciava la sua creatura, ma da quello stesso sentimento di abbandono prendeva lo slancio ad allargare il dominio della propria coscienza, a fabbricare in essa la sua casa e il suo avvenire.