Pagina:Neera - Crevalcore, Treves, 1907.djvu/83


— 77 —

che lo star solo fosse una condizione naturalissima al suo temperamento. E non era la sua una solitudine scontrosa e musona; al contrario si divertiva con una quantità di cose a portata dalla sua piccolezza. Una tana di formiche scoperta sotto a un pilastro del loggiato fu per tutta una stagione il suo maggiore divertimento. Non si stancava mai di seguirle nei loro giri e rigiri, rattenendo il fiato per non disturbarle; ed avendone una volta schiacciate inavvertitamente parecchie col panchettino sul quale stava seduto svenne quasi per la commozione.

Colla madre e colle sorelle era docilissimo; tuttavia la persona che meglio sapeva avvincerlo era la bàlia. Agli estremi confini della vita sorgono provvidenzialmente queste intime attrazioni per le quali l’anima tenerella in contatto coll’anima addestrata si sente protetta da una larga comprensione e dalla esperienza che rende indulgenti, mentre il vecchio stanco e addolorato può ancora una volta tuffarsi nell’illusione. Conosceva la bàlia una quantità di racconti, di quegli ammirabili racconti antichi che più non allie-