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di rettitudine quanto un nuovo aspetto del timore che lo paralizzava. Si passò a diverse riprese la mano sulla fronte tergendosi il sudore e disse alfine:
— L’inganno c’è sempre però e l’ingannato è tuo fratello....
Un riso stridulo, sinistro, echeggiò nella camera.
— Osi parlare di inganno? Dimmi piuttosto dove non è l’inganno. Non mi hai ingannata tu? Non ti ho ingannato io? Non è un inganno tutta la vita? Saremmo qui a discutere se non ci fosse un inganno da riparare? Meme stesso che vuoi darti l’aria di compiangere non subisce continuamente l’inganno della sua immaginazione esaltata? Noi pure, ove rifiutassimo la singolare fortuna che ci si presenta, non cadremmo nell’inganno del nostro sentimentalismo e dei nostri pregiudizi? Che cosa può arrestarci? Il pensiero che Meme non deve saper nulla? Ma questa è la condizione indispensabile di successo. Non l’ho creata io. È la situazione che si presenta così. È Meme che non saprebbe arrivare dove io voglio; devo dunque portarlo. Qual danno gliene viene?