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Donna Renata levandosi in piedi, alta, potente di energia e di volontà, strappò la lettera dalle mani floscie di suo marito che non le oppose alcuna resistenza e s’avviò per uscire.

Sulla soglia ristette voltandosi a metà verso Giacomo Dena ma sempre senza guardarlo:

— L’hai ricevuta oggi?

— Oggi. Risponderò naturalmente che....

— Aspetta.

Questa parola uscì quasi sibilando dalle labbra di Renata nell’istante medesimo che lanciava su di lui uno sguardo rapido e investigatore. Per la durata di un secondo le due coscienze si scrutarono. Si compresero forse?

Giacomo Dena ebbe un sospetto e sbattè le palpebre col movimento di chi è percosso improvvisamente da un raggio di sole.

Volle balbettare qualche parola ed una domanda gli venne sulle labbra con espressione di cupidigia affannosa, ma Renata nell’atto di uscire colla lettera in mano riprese duramente:

— Aspetta.