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— Questo italiano è un commediante consumato — persisteva a dire von Keptz.
— E se non è un commediante consumato — ribatteva de Tolle — è un eroe.
— Signor marchese — continuò il principe sordamente irritato e nervosissimo — posso domandarle in seguito alla sua dichiarazione che cosa ella intende di fare?
— Il mio dovere — rispose Meme senza esitanza — è di compiere la promessa che feci sia pure mascherata e travisata dall’inganno. Eccomi pronto. Respingo il contratto del quale ignoravo l’esistenza, ma confermo la spontanea dedizione di me stesso.
— Io potrei rifiutarla.
— Troppo tardi, signor principe. Il matrimonio è compiuto.
— Come si può accettare tale sacrificio? — esclamò Elganine commossa fino alle lagrime e sempre sospettosa.
— Pensando — rispose Meme con straordinaria dolcezza — che l’ho desiderato e sospirato tutta la vita.
— Ella sottoscrive però i patti del contratto, naturalmente? — chiese il principe inquieto.