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brilmente e sulla fronte e intorno alla bocca una attitudine nuova di fierezza e di forza gli aveva posto un suggello di misteriosa bellezza. Tuttavia il principe osservò se in quello stato d’animo conveniva procedere alla cerimonia religiosa o se non fosse meglio attendere.
— No — disse Meme — si compia ciò che deve compiersi. Domando solo pochi istanti di colloquio. Il signor principe parlava poco fa di un contratto stipulato col signor Scarpitti. Desidererei sapere di che cosa si tratta.
— Signor marchese....
Il barone interruppe con impeto:
— Ma se il contratto porta la sua firma!
Una calma marmorea, una veggenza quasi soprannaturale investivano Meme, come se qualcuno nel buio gli reggesse una fiaccola davanti alla quale cadevano una dopo l’altra le ombre e la via da percorrere gli si disegnasse dinanzi netta.
— Vuole avere la cortesia di mostrarmelo?
La fermezza colla quale questa domanda era stata posta consigliò al barone una condiscendenza che certo non avrebbe avuto