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istintivamente il contatto immediato de’ suoi compagni di viaggio, aspirava attraverso il piccolo vano l’ebbrezza immateriale dell’aria passata su tanto spazio di mare.
Egli occupava il posto d’onore in fondo alla carrozza, a destra. Era calmo, un po’ stupefatto, pronto. Il pensiero di rivedere Elganine fra poco e in condizioni tanto mutate da quando gli era apparsa come una visione di cielo, questo pensiero che da oltre un mese era diventato sangue del suo sangue e midollo delle sue ossa, aveva preso così bene la forma di tutto il suo essere, che non era nemmeno più un pensiero ma il senso riposto della sua vita, la sua stessa ragione di vivere.
Congiunto a lei per sempre!... congiunto non nella gioia fuggevole dell’istante ma nella indissolubilità del futuro, congiunto perchè lontanamente negli anni, forse portato avanti nei secoli, il figlio di Elganine si sarebbe chiamato marchese di Crevalcore.
E lei, la dolce fanciulla che non poteva amarlo d’amore, quale sentimento nuovo gli serbava in fondo al cuore?
La rinuncia assoluta a tutti i diritti di