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di nozze quel prezioso cimelio era sorta nella mente ambiziosa di Renata. Ella aveva esitato un poco sulla forma in cui ravvolgere la pietra per darle una prestanza moderna e femminile in corrispondenza allo scopo, e dopo una lunga conferenza coll’orefice si era decisa per uno spillone da appuntare il velo nuziale. Sulla testina bionda della principessa Bazwill la pietra color di sangue doveva rifulgere come in una cornice d’oro vivo sollevando ancora una volta agli onori del trionfo le imprese dei Crevalcore.

Intanto che Meme si preparava con animo trepido e commosso all’atto più importante della sua vita, con diversa commozione, certo più chiusa, forse più intensa, Renata desta anch’essa prima dell’alba e vestita, e pronta, interrogava il cielo attraverso i vetri della finestra.

La sua parte attiva era finita. Al pari di un condottiero che ha dato tutti gli ordini, che ha preso tutte le disposizioni e, percorso con occhio d’aquila il piano generale della battaglia, incrocia fieramente le braccia aspettando il destino, l’orgogliosa donna si componeva un aspetto impassibile