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se un barbaglio di luce momentanea mi accecasse. Sentivo vicina la battaglia e un ardore di lotta mi traboccava dal cuore.

La fanfara che lo annunciò sospese per un istante il battito delle mie arterie, mentre mi sembrava che ogni cosa intorno perdesse rilievo e colore offuscata dalla sua presenza.

Egli si avanzò, solo, bello come un giovane dio fra il nobile sèguito che gli stava a rispettosa distanza e la ciurma della corazzata china sul suo passaggio. Gli era bastato apparire in mezzo a quelle giovinezze fiorenti per rilevare subito la sua regalità colla quale non era possibile stabilire nessun confronto. Io lo vidi così, incoronato di bellezza e di gloria, passarmi davanti come una visione che lontanamente somigliasse a qualcuno che io avevo conosciuto un giorno, ma quanto diverso!

Egli non mi scorse a tutta prima, oppure seppe fingere di non vedermi. Siccome le danze erano state sospese al suo arrivo ordinò che continuassero e per tutta la durata del ballo si intrattenne a discorrere cogli ufficiali. Io danzavo col conte Lichten-