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— Di sorpresa in sorpresa. Ma questo sembra un racconto delle fate! Il califfo Haarun-al-Rashid che percorrendo incognito la citta di Bagdad si incontra colla bellissima Badrulbudur travestita da ancella. Io ne sono incantato e, me lo lasci dire, felice.
Mi guardava in un modo così ardente da obbligarmi ad abbassare gli occhi.
— Non mi sono però ingannato — proseguì — nel darle il nome di un corpo celeste. Un segreto istinto mi avvertiva che c’era in lei qualche cosa di più di una maestra di lingue. Ora dunque, punto e da capo. Noi dobbiamo rinnovare la nostra conoscenza per non lasciarle la base di un equivoco. Che ne dice la signorina Bazwill?
— Io penso che dobbiamo invece dimenticare una scappata fanciullesca, la quale se poteva sussistere tra il signor Hans e la signorina Stella, è affatto incompatibile col rispetto che devo a vostra Altezza e al nome di mio padre.
— Non vedo affatto l’incompatibilità. Perchè mai non potremmo essere amici? Mi ricordo di avere udito pronunciare diverse