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15 agosto. — Brutto il bosco, oggi. Troppo sole, troppo caldo, troppe cicale sugli alberi, troppi bruchi nell’erba. I salici del ruscello mi parvero un po’ gialli.

16 agosto. — Non avevo mai osservato che il muro dall’altra parte è più alto che dalla mia. Egli passeggiava innanzi e indietro tenendo la fronte china come di chi è assorto in profondi pensieri. Mi udì però subito (e sì che il mio passo è tanto leggero) quando arrivai. Vestiva di scuro contro il suo solito e per il contrasto forse il suo volto appariva pallido. Mi salutò gentilmente ma con visibile preoccupazione.

Io stavo per continuare la mia strada lungo il ruscello non volendo a niun costo mettermi a sedere dove egli era già. Avevo risposto al suo saluto con un piccolo cenno del capo passando oltre. Mi tenni sicura in quel momento che non ci saremmo parlati mai più.... Invece egli disse:

— Da due giorni non è venuta.

Con inaudita imprudenza, con una imprudenza che mi irrita ancora contro me stessa se ci penso, risposi da vero allocco: