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solutezza che doveva togliergliene per sempre la voglia.

— Per nessun motivo?

— Per nessuno.

— Sia fatta la sua volontà. Però senta. Io passo molte ore in questo parco; se dovesse cambiar parere, se avesse rimorso di avermi trattato duramente o solo desiderio di un cavaliere devoto e rispettoso, mi chiami e verrò. Il mio nome è Hans.

Le ultime parole le udii appena.

6 agosto. — Chi sarà mai quel giovinetto?... Una voce sommessa (forse l’eco di quella di fräulein Dorothèe) mi consiglia a non fermarmi neppure un istante su tale pensiero. La figlia del principe Bazwill non deve occuparsi del primo che passa (vedo gli occhi di fräulein gialli, duri, circondati da piccole rughe fitte fìtte e vedo in pari tempo due occhi azzurri dolci e vivaci. Gli sguardi che partono da queste due paia d’occhi sono affatto contradditori; gli occhi gialli dicono una cosa e gli occhi azzurri ne dicono un’altra. Ma gli occhi azzurri sono tanto belli!)