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sioni di freschezza, di libertà e di pace che tanto mi sedussero la prima volta; anzi mi parvero cresciute in una pienezza di vita che rendeva il verde più intenso, i rami più frondosi, i profumi più acuti, tutto il brulichio degli insetti più vivace e più alacre. Mi spinsi fino al limite estremo dove scorre il piccolo ruscello e il luogo mi parve così attraente che mi sedetti sull’erba per leggere. Come avvenne non so, ma temo bene di essermi addormentata. Deve essere stato così, altrimenti non potrei spiegarmi in qual modo ho dimenticato il libro nell’erba. Ciò non mi scusa menomamente.... ah! no. Ne sono tutta confusa. Fortuna che questa notte non pioverà. Il cielo è in pieno sfolgorìo d’astri. Dal balcone aperto entra una brezza soave, i monti della Dalmazia si ergono colle loro creste frastagliate al di là del golfo che sembra una conca di perle e di smeraldi. Dio! che paese meraviglioso.

5 agosto. — I deserti hanno fatto il loro tempo, conviene rassegnarsi. Non posso nemmeno aggiungere che la rassegnazione mi sia oltremodo penosa.... sincerità innanzi