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il bono spedito da Scarpitti e che vi lesse il proprio nome Giacomo Dena, congiunto a due mila lire di eredito, pensò che sua moglie era veramente una donna di ingegno.

Dal temp lontano de’ suoi quartali Amleto a riposo poteva dire di aver perduto di vista una tale somma. Essendo andato a riscuoterla subito al mattino egli ne assaporò il possesso nella nuda stanza del suo ufficio, dove compiva le umili funzioni di scrivano, seduto di fronte a un altro povero diavolo come lui, ma colla coscienza di una improvvisa superiorità si permise quel giorno di riposare alquanto sui registri. La sua mano bianca e grassoccia si attardava più del solito ad accarezzare le ciocche ben lucide della sua capigliatura imprimendovi la forma speciale che gli era cara. L’espressione unica nel suo genere dell’uomo che ha denari dava fermezza al suo sguardo e tonicità a’ suoi muscoli. Il suo torace sembrava cresciuto da che due biglietti da mille vi si trovavano adagiati dentro a un logoro portafogli di cartone che imitava il cuoio di Russia e sollevandosi tratto tratto ricadeva con calma soddisfatta, intanto che le spalle appoggiate