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— Che diremo a Scarpitti? — domandò Giacomo Dena.

— Gli dirai che la traccia del piano è un nostro segreto. Tenga pronto il denaro per le spese occorrenti. Fra una quindicina di giorni credo saremo all’ordine. Intanto gli manderai la lettera da impostare a Fiume.

— La lettera?

— Sì, la lettera che deve giungere a Meme.

— E che....

— E che farò io.

— Ma riconoscerà la scrittura.

— Sei molto ingenuo.

— Questo progetto mi fa pensare ad una scala appoggiata alle nuvole.

Le labbra di Renata si schiusero a un sorriso ambiguo.

— È l’altezza che ti dà la vertigine? Io non ho mai respirato tanto bene come in questi giorni in cui mi sembra di essere sospesa nel vuoto.

— È pazzesco, — disse ancora Giacomo Dena crollando lentamente la testa pettinata con cura.

— Tutte le grandi imprese prima di