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L’incontro fantastico e un po’ romantico non ebbe come non poteva avere nessuna continuazione. Il principe ringraziò affabilmente il generoso sconosciuto che aveva esposta la vita con tanta abnegazione, lo fece ricondurre a casa nella propria carrozza e il giorno appresso lasciò Ferrara per sempre insieme alla figlia; ma l’incidente, fugace per i nobili personaggi che l’avevano in certo qual modo provocato, era ben fatto per lasciare orme incancellabili nella mente del solitario sognatore.

Senza la ferita Meme non ne avrebbe forse parlato in casa, mosso da quel pudore ombroso che fa nascondere gelosamente i primi palpiti dell’amore. Come avviene però che pur tentando di celarsi il cuore ingenuo si tradisce ad ogni istante, l’impressione ricevuta dalla celeste apparizione non rimase a lungo un mistero per i rinchiusi di Crevalcore; così se Renata aveva sdegnosamente sorriso alla dabbenaggine del fratello era stata anche pronta ad impadronirsene per piegarla al ser-