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gliare alle sue visioni e amata e adorata assai prima che vestisse terrena forma. La vide in mezzo a una nuvola di polvere trasportata al trotto di due focosi cavalli e siccome era molto bella, vestita di color di cielo, con un nimbo di capelli d’oro che le formavano intorno al capo una aureola scintillante, la realtà fu subito investita da quelle apparenze fantastiche ed assurse per lui al mistero di una rivelazione.

Sapere poi che si trattava di una principessa, quanto dire una creatura inaccessibile, non fece che confermarlo nella sua grande chimera. Non era essa l’Attesa?...

Per otto giorni continui fu facile a Meme di pascere la propria illusione. Egli si trovava sempre sulla strada percorsa dall’equipaggio del principe Bazwill dove la bellissima Elganine raggiava come sovrana in trono, come Dea fra le nubi, come angelo nel cerchio della propria aureola. Egli se ne stava per ore ed ore al varco, pago di veder trascorrere in una rapida corsa la fulgida apparizione, non chiedendo altro, non aspettando altro. E per la durata di quegli otto giorni gli parve l’esistenza un conti-