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— La prigione del Tasso — soggiunse l’altro.

— Nemmeno. Non saprei precisare, poichè in questa vecchia Ferrara la suggestione si sprigiona quando meno la si cerca. Sono queste grandi case mute, questi orti senza fiori, questi cortili claustrali, questi pozzi che danno una stretta al cuore e le porte, le porte meravigliose che sembrano aperte tutte sopra la reggia del Sogno!

Il cicerone che stava per rinchiudere lo sportello alle parole della signora si fece premura di suggerire, tutto ossequioso e con quell’aria di profondo conoscitore rimastagli appiccicata dal mestiere:

— Se le loro Signorie credono, posso condurle a vedere il più antico monumento della città, diroccato è vero, ma tale che madama lo troverà suggestivo meglio di qualunque altro. Le guide non ne fanno cenno, i forestieri lo ignorano, i cittadini non se ne curano....

— E che diavolo è? — chiese il marito.

— Il palazzo Crevalcore.

— Crevalcore?

Il vecchio signore si pose istintivamente a sfogliare il suo Baedeker.