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un giorno di nozze 65


nel taschino e i tre ciuffi scintillanti della giovine operaia.

Il cugino da Baggio sogniunse:

— Quando si è in ballo bisogna ballare cara Francesca. Questo per fortuna è un ballo piacevole. Se foste stata a Bezecca...

Ma anche questa volta l’argomento non attecchì. La lunga Francesca più che mai irritata dai fastidi, dal vino cattivo e dalla stanchezza di quella giornata continuò ad aizzare il genero che finalmente perduta la pazienza la chiamò vecchia strega. Allora Tina si pose a piangere e tutti si alzarono, gli uomini barcollando un poco, l’operaia aggiustandosi i pettini sull’edificio della capigliatura, mentre Francesca