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un giorno di nozze 61


la lunga Francesca si lasciò forse andare un po’ più in là, ed avendo il vino triste si fece a ripensare i suoi debiti. Tanto per la tela, tanto per le guarnizioni, tanto per gli abiti. Non voleva sfigurare lei e le cose le aveva fatte in grande; ma adesso che non c’era più rimedio quella grossa somma le sembrava una montagna, tale e quale una montagna sullo stomaco. E di chi era la colpa? Non certo sua, che aveva lavorato tutta la vita come una martire senza cavarsi un sol grillo, nè di sua figlia che se le era venuta la voglia di maritarsi era ben naturale, e più naturale ancora che volesse comparire più di quel che era. Diamine! Si deve forse mostrare