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un giorno di nozze 39


quasi mortificato per l’imbarazzo in cui vedeva il suo antico signore.

Ringraziò con effusione e con tristezza insieme.

— Salutami la tua sposa e, di nuovo, auguri! — interruppe il signor Cesarino tentando di sorridere, ma non riuscendo che ad una smorfia intorno alla quale si accese per la terza volta una vampata di rossore.

Sulla soglia i due poveri si strinsero la mano.

Cesare Brambilla chiamato ad honorem ragioniere, impiegato a mille e seicento, quando il suo compaesano si fu allontanato rimase per un pezzo colla mano inerte sui fogli di carta bollata. Il vuoto della sua tasca, assoluto oramai in seguito al dono