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204 l’educazione


scatti, le sue leggerezze, le sue trascuranze con quella benedetta fede che muove, dicono, le montagne e può parimenti inchiodare nella immobilità il più abile cervello. Non intendo alludere al mio, ma è certo che la disinvoltura di quella ragazza mi paralizzava. Solamente qualche mese dopo, capogiri, nausee, appetiti singolari, un mutamento di fisionomia, e subite stanchezze, e digestioni laboriose mi impensierirono seriamente.

— Rosina?

— Signora.

— Che hai?

— Non lo so.

Passa un altro mese.

— Rosina?

— Signora.

— Tu ingrossi.