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198 | l’educazione |
Mortificata dunque per quei pochi istanti di esitazione mi affrettai a dirle che poteva rimanere. Al suono di queste parole, come fossero il tocco di un tamburello magico, Rosina mi fece una profonda riverenza e girando su se stessa rapidamente descrisse quattro o cinque piroette in tondo. È allegra questa ragazza — pensai.
Ella si ingolfò poi in un lungo ed arruffato discorso per provarmi che era sola al mondo, che nessuno l’amava, che aveva tanta voglia di far bene ma che la sfortuna la perseguitava sempre. Concluse col ritornello che era da parte mia una carità fiorita.
E vada per la carità. Io mi accorsi veramente a poco