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194 l’educazione


buone intenzioni come ella vedrà in seguito.

La Rosina in questione era una ragazza che presi una volta al mio servizio, non senza qualche strappo alla regola lasciatami da mio padre la quale diceva: Non si devono prendere in casa se non persone di chiara origine e di specchiata onestà. Ma mio padre, pover’uomo, visse nel secolo passato e certe idee che allora sembravano giuste non lo sono più al giorno d’oggi; tant’è vero che accettai la Rosina piovutami non ho mai saputo bene di dove (chi sa se lo sapeva nemmeno lei) in uno splendido mattino di maggio, ammantata in una casacca di panno color nocciuola e facendo passare da una mano